Un nuovo cd, una nuova manciata di canzoni, per l’esigenza di comunicare ancora, di rivendicare la propria “esistenza” e di ribadire la propria “resistenza”. Se c’è un filo conduttore in questo lavoro è proprio un forte sentimento di resistenza, tanto umana quanto urbana. In una guerra fredda dove il nemico non si accontenta più dei tuoi soldi, vuole la tua anima. E le armi per difendersi sono un cuore e un cervello, possibilmente capaci anche di sorridere. La presentazione all’EJE del mio ultimo disco CANZONI PER (R)ESISTERE, prodotto da S’ardmusic è stata pensata come uno spettacolo nel quale le mie canzoni si divertono a giocare con questo racconto di Francesco Abate. Il pretesto che ha fatto nascere questa collaborazione nasce sulla base di una grande stima professionale tra noi, diventata negli anni una bella amicizia, ormai trentennale, e che oggi vogliamo condividere insieme su un palco. L’incontro tra me e Francesco parte così da un’”ottica urbana” molto simile che ci accomuna. Tutti e due raccontiamo una Sardegna simile, la nostra Sardegna, vista da cagliaritani d.o.c. Un racconto che abbiamo scelto di portare avanti, io con la musica, lui con i romanzi. E attraverso le nostre composizioni abbiamo deciso in qualche modo di raccontare noi stessi. Siamo entrambi dei ‘raccontatori’ di una Cagliari che parte dagli anni ‘50 e giunge ad oggi, alla nostra visione di una Sardegna più metropolitana. A volte sono storie autobiografiche, a volte di fantasia, ma in fondo raccontiamo sempre noi stessi, noi che eravamo ragazzi nella Cagliari degli anni ’70, e che ci siamo diventati uomini negli anni ’80. Il progetto dal vivo (R)ESISTERE coinvolge oltre me, l’attore Giacomo Casti, il musicista Silvano Lobina e il “Sikitikis” Diablo. Inoltre Sergio Benoni si è occupato della parte video. Tra i contributi visivi ci saranno anche spezzoni di vecchi filmini di mia zia Teresa e di una Cagliari storica degli anni ‘50 e ’60, ripresi con una cinepresa a molla ormai introvabile che si ricaricava… a manovella! Tre minuti di durata finchè non si scaricava la molla, incredibile! Mia zia Teresa era una presenza ‘abbondante’ e per fortuna sempre incollata alla sua vecchia cinepresa: in questi filmati ci sono tante riprese e testimonianze interessanti anche prima della mia nascita. Un vero documento storico con le bellissime immagini di Cagliari e del Poetto. Alberto Sanna