Elena Ledda, cantante e ricercatrice, apprezzata in tutto il mondo come portavoce della ricca e originale tradizione musicale e linguistica della sua terra d’origine, la Sardegna, presenta il nuovo disco “Cantendi a Deus”, dedicato interamente ai canti sacri della tradizione sarda. L’album nasce da una lunga ricerca che ha evidenziato come in Sardegna i canti sacri mantengano ancora intatta la loro capacità comunicativa insieme con la loro funzione sociale. Soprattutto in precisi periodi dell’anno (Natale, Pasqua, Mese Mariano, Festa del Patrono), essi vengono eseguiti e proposti dalla comunità con la stessa forza espressiva che possedevano anticamente. Si è attinto alla pura tradizione, composto brani originali e, con lo stesso rispetto, rivisto e recuperato, senza snaturarne l’essenza, qualche canto la cui esecuzione si era persa nel tempo. Tra questi :“S’incominzu” ispirato al quattrocentesco “Canto della Sibilla” e “Ave Maria”, entrambi di derivazione catalana; “Orus a su sperevundu” (Dies Irae) e “Mamma nosta” (Ave Maris Stella), di provenienza gregoriana. Parte predominante hanno i canti dedicati alla pasqua: i momenti della passione e resurrezione di Cristo vengono descritti con canti di rara bellezza espressiva attraverso il dolore della madre Maria. Della tradizione natalizia fanno parte i “Gocius de su nascimentu”, “Celesti Tesoru” e “A su nàschere de Gesus”. Attingendo alla vastissima varietà dei Rosari, ancora presenti in tutte le comunità dell’isola, ci si è ispirati a quelli di Orgosolo, Masullas e Esterzili. Vengono proposti anche brani tratti dall’opera del XVII sec. ”Comedia de la passion de Nuestro Señor Jesu Christo”di Antonio Maria da Esterzili, e Sa pregadoria”, composizione ispirata al modulo della poesia estemporanea campidanese, su testo del poeta Chicheddu Deplano noto “Olata” (Quartucciu 1763).