TERRE DEL RITORNO sono le terre dalle quali scegliamo di allontanarci e alle quali non sappiamo quando potremo fare ritorno. Sono i luoghi natali che lasciamo in cerca di fortuna cu nesci arrinesci (perché chi esce riesce recita un detto siciliano) e ai quali speriamo di far ritorno da vincitori. Sono tutti i mondi riflessi nelle vite de sos istranzos de domo: gli stranieri che abitano le nostre case, i nostri paesi, le nostre città. Ambra riparte dalla Sardegna, terra a volte amara, come l’acqua che la circonda. Nella musica l’artista sarda ha riscoperto e dato un suono al suo sentire apolide. “Mio padre è sardo, logudorese convinto, io sono nata a Roma, mia madre è nata in Asmara, i suoi genitori erano catanesi doc. Ho un compagno nato a Varese da genitori pugliesi doc.” Ecco perché Ambra intreccia racconti di famiglia ed esperienze di vita. Gioca con le lingue perché ogni brano si animi di personaggi o evochi emozioni con ritmi e suoni autentici, affinché ogni storia parli la propria lingua d’origine. 10 brani che viaggiano tra sardo, siciliano, pugliese, piemontese, francese, inglese, italiano, arabo… Il nuovo progetto artistico di Ambra arriva a sei anni dal primo disco. Un tempo necessario per capire che cosa si desidera raccontare con la propria musica. Per trovare il coraggio di farlo. Per dare tempo alle idee di assumere la forma giusta. La cantante prosegue con maggiore determinazione e coraggio la sua ricerca di commistioni musicali e linguistiche. “Spogliata dei luoghi comuni, lontana dalla retorica e dal purismo fine a sé stesso, quando ho avuto il coraggio di scrivere i miei testi, raccontare le storie che custodivo, accettare di essere quella che sono, all’improvviso mi sono sentita più fragile e più vera. Da quel momento mi sono rimessa in gioco, e a nudo”. Tutto questo non da sola ma con gli autori e arrangiatori suoi compagni di viaggio dal 2011: Giorgio Rizzi e Roberto Scala. E con le preziose collaborazioni di Pino Martini Obinu, Anna Cristina Serra, Michele Pio Ledda, Rossella Faa.