Continua il viaggio, la visione di S’ardmusic, la musica dei danzatori delle stelle, verso l’Isola di San Pietro: l’isola nell’isola. Mario Brai, artista di Carloforte tra i più affermati in Sardegna i cui brani sono caratterizzati soprattutto dall’uso della lingua tabarkina, lingua ufficiale della sua incantevole terra, tra le più belle del Mediterraneo. Il mito del popolo di marinai originari di Pegli (Liguria) che nel XVI secolo, in fuga dall’isola di Tabarka (Tunisia), si rifugia nella “briciola di terra”, confine estremo di ponente della terra dei S’ard. I richiami afro, maghrebini, turchi, greci, jazzy, sono il cuore pulsante di questo nuovo lavoro di Mario Brai dal titolo “Cuntinuitè” prodotto da S’Ardmusic, nelle cui vene scorre l’affascinante sonorità ligure del carlofortino. Musicista-cantautore Brai intraprende più di vent’anni fa il suo percorso musicale nella sua isola. Una grande curiosità e apertura verso i suoni del mondo lo porta a sperimentare da subito l’uso del violino elettrificato in ambiti musicali abbastanza inusuali. Tantissimi concerti, collaborazioni importanti, due dischi autoprodotti, e un repertorio sconfinato di brani originali dal vivo. Michele Palmas intuisce la straordinaria spontaneità e potenza visionaria di Mario Brai e decide di raccoglierne l’essenza e le migliori qualità in un disco. Mette in gioco brani nuovi e alcune sue canzoni storiche che trova molto belle e interessanti, e insieme a Silvano Lobina, arrangiatore, offre un punto di vista inedito dell’artista tabarchino. Cuntinuitè è un brano inedito che dà il titolo al disco. Cuntinuitè come “continuità territoriale”, problema molto sentito dalla Sardegna e da tutti gli isolani, (pigè indere i regalli, nu ‘n uemmu ciù regali uemmu cuntinuitè…prendete indietro i regali dateci continuità, non vogliamo più regali vogliamo continuità) ma è anche continuità, o filo conduttore, tra le 14 ‘Briciole di terra’ circondate dal mare che disegnano questo intenso lavoro discografico come il titolo del brano cantato in italiano.